Non ho voglia di studiare 🙁 Non ho nessunissima voglia di studiare!
Sfido chiunque sulla terra di non aver mai detto almeno una volta nella vita questa frase. Anzi, di non averla detta almeno una volta a settimana o anche ogni giorno, per tutto il tempo della propria vita da studente!
Siamo così abituati a questa frase che diventa quasi un mantra di accompagnamento, la frase di rito dopo il “come stai”… “bene grazie, a parte che non ho nessuna voglia di studiare”.
“Eh ti capisco, anche io non ho più voglia di studiare, non mi va proprio di studiare in questo periodo, non capisco perché”
Sembra quasi che la voglia di studiare sia una merce rara e preziosa che, appare e scompare come neanche Harry Potter e le sue magie.
In effetti, come molti studi hanno ormai dimostrato, se c’è una cosa che fa fare tilt agli esseri umani è la sensazione di essere impotenti di fronte a qualcosa che si vorrebbe.
Se tu hai intenzione di studiare perché sai di doverlo fare ma non riesci a farlo perché non hai nessuna voglia di studiare e non sai come fare a farti tornare la voglia di studiare, è ovvio che ti sentirai frustrato. Molto frustrato.
Infatti scommetto che almeno una volta ti sei ritrovato in almeno una di queste due situazioni:
- Nessuna voglia di aprire il libro
È il momento di studiare. Sei assolutamente determinato a farlo. Prepari la tua postazione con cura. Penna, fogli per gli appunti, leggìo, libro, evidenziatori… ma appena apri il libro senti il richiamo della natura.
Magari per oggi posso evitare di stud… NO! Oggi si studia! Aspetta solo un secondo che ritrovo la mia motivazione… Ma dove l’ho messa?
Nebbia in val padana. Zero, caput, nada! La tua voglia di studiare che ritenevi inaffondabile cala a picco peggio del Titanic. Le parole sembrano scorrerti davanti agli occhi senza entrarti in testa. Arrivi alla fine della pagina e ti dici “Non ho capito un’acca”.
Stai li fermo a fissare il libro, senza leggerlo, potrebbe benissimo essere un vassoio dell’ikea e non farebbe alcuna differenza. Metti via il libro. Studio rimandato a data da destinarsi…
- Tanta voglia di Rimandare
Ti svegli, colazione, doccia, caffettino e sei pronto a cominciare. Ma non puoi mica iniziare subito, devi finire quell’episodio che stavi guardando a colazione, ormai l’hai iniziato e lo dovrai pur finire, no?
Arrivano le 10.29 ma devi ancora iniziare a studiare. Ti arriva un messaggio sul telefono, rispondi ma quando riguardi l’ora sono le 10.31.
Ormai è passata la mezzora, inizio a studiare alle 11.
Mentre aspetti metti su un altro caffettino, e inizi una puntatina su Netflix.
Solo 15 minuti poi spengo. Giusto per risollevarmi un po’ l’umore e trovare un po’ di voglia di studiare.
Ma le puntate su Netflix sono sequenziali, finita una ne parte automaticamente un’altra.
Dannatissimo Netflix!
Ormai sono le 12,30, è ora di pranzo.
Non ha senso mettersi a studiare adesso.
Mangi.
Ma non posso mica mettermi a studiare subito dopo pranzo, poi digerisco male! E mi sta salendo l’abbiocco.
Pisolino time! Ti risvegli alle 5 del pomeriggio più rimbambito che mai.
Passi le successive 3 ore tra una perdita di tempo e l’altra. Sempre sul punto di studiare ma mai di iniziare. Quando il tuo coinquilino torna a casa da lezione e ti chiede com’è andata la giornata di studio lo guardi con la stessa espressione disorientata di un uomo quando la moglie gli chiede “ti sembro ingrassata?”
Ormai è sera. Cena, relax.
Tanto ormai la giornata è persa, si studierà meglio domani.
Certo, come no.
So che sai di cosa parlo, vero? Questi sono solo due esempi di come la mancanza di motivazione può compromettere irrimediabilmente il tuo studio e la tua carriera.
Ci sono volte in cui riesci a trovare un briciolo di motivazione solo nell’imparare le cose mentre prepari i bigliettini da cui copiare, alimentata dall’illusione per cui la farai franca senza studiare.
Se poi la situazione va avanti al punto che, di rimando in rimando, di sessione di studio in sessione di studio ti ritrovi sempre all’ultimo a preparare gli esami, col risultato poi di non passarli o di passarli con un risicato 18, la tua voglia di studiare si farà ancora meno vedere.
Quindi riassumendo:
- hai capito che il nemico N°1 del tuo studio e della tua voglia di studiare è il fatto che non sai esattamente come fartela venire e
- quindi ti senti impotente e preferisci rimandare all’infinito pur di non dover fare i conti con la realtà,
perciò è fondamentale che tu capisca i veri motivi per cui la tua voglia di studiare è campionessa di nascondino e soprattutto in che modo questo ostacola il tuo studio.
Non ho voglia di studiare: ma perché succede?
Ecco le 5 ragioni per cui la tua voglia di studiare cala drasticamente non appena arriva il momento di mettersi a studiare e che ti fanno venire voglia di fuggire dalla tua scrivania ogni volta che apri un libro
Problema N.1 – “DEVO STUDIARE”
Quante volte hai pronunciato queste due odiatissime parole?
Niente fa schifo alla tua mente come la parola “devo”.
Lo so, la mamma dice sempre che non si dice “fa schifo”. Si dice “non mi piace”. No, in questo caso non rende l’idea. Alla nostra mente il “dovere” (l’Obbligo) fa proprio schifo.
Più ci forziamo (o veniamo forzati) a fare qualcosa, più la voglia di farlo crolla a livelli profondissimi.
Non conta ciò di cui si tratta. Paradossalmente potresti attuare questo concetto anche a una golosissima fettona di cheesecake con marmellata alle fragole e panna.
Se ti obbligassero ogni giorno a mangiare una torta intera anche quando non ne hai voglia o sei già pieno come un uovo, dopo un po’ cominceresti ad odiarla. Odieresti il sapore, il profumo e anche il solo sentir parlare di cheesecake ti farà venire la nausea.
Lo stesso discorso vale per lo studio. Anzi, anche peggio visto che di certo non lo ami come potresti amare una bella torta.
Ovviamente se hai un metodo di studio inefficace è ancora peggio.
Il leggi e ripeti è noioso. La ripetizione è sempre noiosa.
Ti ricordi quando da piccoli ci facevano memorizzare le poesie a pappagallo e dovevi stare tutto il pomeriggio a ripeterle ad alta voce? In quella situazione avevi in testa solo quattro pensieri.
- È difficile.
- È inutile.
- È noioso.
- Mi manca ancora Bulbasaur e finisco l’album dei Pokémon.
Problema N. 2 – MANIE DI PERFEZIONISMO
Quante volte ti sei ritrovato a studiare perdendo tantissimo tempo in piccoli dettagli?
Questo nasce tutto dalla tua paura di sbagliare, dal timore che quei dettagli siano fondamentali, che il tuo prof ti chiederà proprio quelli e che se non li studi allora l’esame andrà male.
Posso capire il desiderio di mantenere il controllo ma in realtà ottieni l’effetto contrario. Tentando di sapere tutto, alla fine finisci per perdere il quadro generale della situazione.
Vai all’esame e il professore ti chiede un capitolo che tu non sei riuscito a preparare in tempo per aver perso troppe ore in dettagli inutili.
Ti rendi conto di aver perso un sacco di tempo in sciocchezze e dopo aver imprecato in ogni lingua possibile, giuri che al prossimo appello studierai ogni parola del libro perché pensi che sia quello il problema.
Questa volta non solo sottolinei di nuovo tutte le informazioni comprese quelle inutili, ma evidenzi anche le immagini! Le immagini! Ma ti rendi conto?!
Questo è il problema di voler essere perfezionista. Studi troppo ma studi anche cose inutili. È una forma di motivazione che ti spinge a dedicare moltissime ore allo studio ma, paradossalmente, ti gioca contro.
La motivazione infatti non è un problema solo quando manca, ma anche quando si presenta nella forma sbagliata.
Problema N. 3 – “Lo faccio per MAMMA E PAPÀ”
Altro esempio di motivazione perversamente sbagliata. Non studi perché credi che questo ti garantirà un futuro migliore, ma lo fai per soddisfare una qualche forma di debito morale nei confronti dei tuoi genitori che ci tengono tanto tanto a vedere il proprio figliolo laureato.
Se stai cercando di soddisfare le aspettative di altre persone con i tuoi risultati accademici non la vedo molto rosea…
Certo, tutti abbiamo dovuto affrontare il rimorso e l’ansia di dire ai nostri genitori che un esame è andato male o che non sei nemmeno andato a farlo. In questo ti capisco.
Se studi solo per rendere contenti mamma e papà, il desiderio di non deluderli non fa altro che accrescere la pressione sulle tue spalle.
E l’ansia prima o poi ti presenta il conto.
Problema N. 4 – “Che ANSIA questo STRESS!”
L’ansia sia che ti venga prima che durante l’esame a volte è così forte da farti venire il mal di testa o farti attorcigliare lo stomaco, due condizioni che di certo non facilitano né lo studio né la tua performance.
Ma che relazione c’è tra ansia e prestazione?
In molti credono che il senso di urgenza aiuta nell’aumentare la concentrazione. In realtà fa diminuire i momenti di cazzeggio. Man mano che ti avvicini all’esame e sale la paura di non passarlo, cominci a renderti conto di non avere più abbastanza tempo per studiare tutto il malloppo di pagine che ancora ti mancano e allora inizi a studiare come non ci fosse un domani.
Ti sei di sicuro reso conto che il focus che hai quando prepari un esame non è lo stesso a una settimana o a due mesi dal giorno X.
Quindi un leggero stress va bene.
Ma quando lo stress cresce oltre un certo limite e si trasforma in vera e propria ansia e le tue prestazioni calano drasticamente.
Dì la verità… quante volte ti sei presentato in classe per un esame importante credendo di sapere tutto, ma appena hai girato il foglio e hai letto le domande il tuo cervello è stato risucchiato da un buco nero?
La paura e il panico hanno completamente bloccato la tua capacità di ragionare.
Dall’altro lato della medaglia so che conosci molto bene la profonda sensazione di odio mista a furia omicida che ti sale quando senti un tuo compagno di corso che dice “Incredibile, ho preso 28 ma pensavo di non sapere niente, avevo studiato pochissimo”. Mentre tu che hai studiato per settimane sei riuscito a portare a casa a malapena un misero 19
Problema N.5 – Tanto anche se studio non capisco/non ricordo niente
Questo è il tasto più dolente e potente di tutti, quello che allontana la tua voglia di studiare da te almeno quanto l’acqua santa scaccia il diavolo.
“non ce la posso fare“, “è troppo difficile“, “non ci capisco niente“, “ho troppo poco tempo e non mi ricordo più niente di quello che ho già studiato“, “forse dovrei rimandare alla prossima sessione“, “voglio tornare alle superiori, forse ho sbagliato facoltà, o forse dovevo proprio non andare all’università e andare a lavorare invece”.
Questi pensieri sono più che mai frequente pessima compagnia di moltissimi studenti. La sensazione di non essere abbastanza svegli, abbastanza intelligenti, abbastanza bravi può farti mettere in discussione tutto e innesca una spirale negativa che non può che far peggiorare la situazione.
Va detto anche che il mondo là fuori non ti è di nessuno aiuto al riguardo.
All’ultima edizione di Genio in 21 Giorni tra i nostri corsisti c’era un professore della Statale. Durante la cena la discussione è ovviamente atterrata sul tema università così gli ho chiesto una sua opinione da “insider” sulle ultime preoccupanti statistiche riguardo i nostri atenei.
Gli studenti italiani infatti sembrano essere i peggiori d’Europa, preceduti solo dalla Romania.
Registriamo il 55% di studenti che abbandonano gli studi universitari (ben il 20% in più rispetto alla media europea). Addirittura 1 studente su 6 abbandona l’Università entro i primi 3 anni.
Il professore mi sembra indispettito. Forse pensa che stia attribuendo la colpa di questa situazione a lui e ai suoi colleghi.
“Il 55% mi sembra esagerato”.
Gli mostro il dato sull’iPhone. A momenti gli cade a terra la mascella come ai cartoni della Warner Bros.
“Non riesco a capire cosa abbiano in testa i ragazzi di oggi. Ai miei tempi si portava avanti quello che si era cominciato e poter studiare era un privilegio, ora invece sembra quasi che dare un esame sia una via crucis e che venire all’università sia una punizione a cui bisogna sottomettersi per avere un domani un lavoro dignitoso”.
Insomma, come dire che se non hai voglia di studiare è solo colpa del fatto che sei un poco di buono sfaticato che pensa solo a divertirsi.
La realtà che invece mi hanno dimostrato chiaramente i miei oltre 10 anni di lavoro a fianco con studenti di ogni età è che la voglia di studiare ricomincia a farsi vedere regolarmente, senza nessuna fatica, non appena smetti di sentirti uno studente mediocre.
E smetti di sentirti uno studente mediocre solo quando scopri il modo migliore per far comprendere e apprendere il tuo cervello.
A differenza di quello che ancora la maggioranza pensa infatti, ognuno di noi ha un proprio specifico modo di imparare diverso da quello di tutti gli altri. Così come ognuno di noi è fisicamente diverso dagli altri, allo stesso modo ognuno di noi apprende in modo totalente diverso da tutti gli altri.
Solo quando scopri qual è il tuo modo di apprendere ottimale e hai un metodo di studio personalizzato sulle tue uniche caratteristiche, allora smetti di sentirti incapace o con poca memoria.
E quando cominci a sentirti bravo, capace, con una memoria che non perde un colpo, a quel punto ecco che quasi per magia ricomincia a farsi vedere sempre più spesso la voglia di studiare.
Del resto, a chi non piace fare qualcosa che gli riesce bene?
Se sai suonare alla perfezione una canzone alla chitarra, non ripeterai forse sempre preferibilmente quella piuttosto che una in cui non sai bene gli accordi e canti stonato e fuori tempo?
E’ normalissimo che sia così! Non è colpa tua insomma se la voglia di studiare ti manca.
E’ solo che non sai come studiare in modo da avere risultati brillanti. E quando impari ad avere risultati brillanti desidererai averne sempre di più e per farlo la voglia di studiare verrà fuori da sola.
So che ti può sembrare impossibile ed esagerato, ma guarda le testimonianze – certificate Zero Truffe dall’associazione di consumatori “il Salvagente” – dei nostri allievi. E capirai cosa intendo!
Quello della voglia di studiare è un declino lento ma costante. Probabilmente non te ne sei nemmeno reso conto ma è iniziato quando eri solo un bambino.
Nella vita di un piccolo studente ci sono decine se non centinaia di avvenimenti e situazioni che possono averti fatto venire il dubbio di non essere capace o bravo abbastanza nello studio.
Una grossa fetta di responsabilità è da attribuire a quello che gli psicologi chiamano EFFETTO PIGMALIONE.
Il fenomeno dell’effetto Pigmalione è conosciuto anche con il nome di “profezia che si autoavvera” o “effetto Rosenthal“, (dal nome dello psicologo che per primo studiò e teorizzò questo fenomeno).
L’équipe guidata dal ricercatore americano Robert Rosenthal ha condotto un esperimento in cui ha sottoposto un gruppo di alunni di una scuola elementare californiana a un test di intelligenza.
Successivamente ha selezionato, in modo casuale e senza rispettare l’esito e la graduatoria del test, un numero ristretto di bambini e informato gli insegnanti che si trattava di alunni molto intelligenti.
Rosenthal, dopo un anno, è tornato nella scuola e ha verificato che i piccoli studenti selezionati, anche se erano stati scelti totalmente a caso, avevano confermato in pieno le sue previsioni, migliorando notevolmente il proprio rendimento scolastico fino a diventare i migliori della classe.
Questo effetto, in questo caso positivo, si avverò grazie all’influenza positiva degli insegnanti che riuscirono a stimolare negli alunni segnalati da Rosenthal una viva passione e un forte interesse per gli studi.
Sono certo che hai avuto almeno un paio di professori che sono riusciti a farti appassionare alla loro materia. Guarda caso erano quelle in cui andavi meglio.
Come di sicuro avrai avuto anche professori che ti hanno portato a odiare sinceramente quello che insegnavano. E non è un caso se proprio in quelle materie eri una frana.
Purtroppo erano quasi sempre più i primi che i secondi.
La scuola ha un’enorme responsabilità sul cattivo rapporto che hai instaurato con lo studio.
Ti hanno insegnato a leggere, a scrivere, ti hanno riempito di compiti da fare e pagine e pagine da studiare e sapere.
Ma hanno dimenticato un “piccolo” dettaglio…
Non ti hanno MAI spiegato come si studia in modo efficace e strategico!
Chiunque odierebbe essere costretto giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno a fare qualcosa che non sa fare e ad essere continuamente valutato per questo.
Voglio che ti rendi conto che è proprio questo a cui la scuola ti ha condannato!
Ti hanno sempre fatto credere che dovevi metterci più motivazione e atteggiamento per portare a casa voti più alti, ma non funziona così!
Sono i voti alti che prenderai con una facilità mai vista prima a farti tornare la voglia di studiare!
Se ti stai chiedendo cosa puoi fare per riuscirci, la riposta è semplice!
Smetti di combattere una guerra per la quale non hai l’arsenale adatto! Qualunque generale perderebbe il gusto di combattere se ad ogni battaglia rimediasse solo sconfitte o vittorie effimere!
L’unica soluzione che hai a disposizione per uscire da questo loop di frustrazione è fare un immediato e totale upgrade al tuo sistema di studio. Devi diventare così maledettamente bravo da provare un vero e proprio piacere nel far valere la tua superiorità contro professori e compagni di classe durante gli esami.
Se davvero vuoi migliorare la qualità del tuo studio allora devi iniziare con l’individuare il tuo stile cognitivo, le tecniche di studio più adatte a te e capire come sviluppare il tuo personale piano di apprendimento!
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