L’altro giorno ero seduto davanti alla televisione, in uno di quei rarissimi momenti in cui decido di fermarmi, e rilassarmi con dello zapping.
Non guardo molta TV, è uno spreco di tempo, quindi anche in questa occasione, pur essendo io davanti alla macchina infernale, stavo cercando di trasformare il momento in qualcosa di utile.
Come?
Famiglia Angela vieni a me!
Piero Angela scelgo te! Alberto Angela è il tuo momento!
E quindi sono sprofondato nella poltrona, prendendomi una pausa dal mio cervello che continua a macinare pensieri, guardando un documentario molto affascinante sui Sumeri.
So che fa ridere detto così. So che una persona normale va a casa dopo una giornata di lavoro impegnativa e vuole fare qualsiasi cosa, ma non di certo scoprire il sistema di scrittura dei Sumeri.
Eppure, sono anni che mi occupo di studio e di insegnare agli studenti a cambiare il loro metodo, e per me lo studio è un po’ un’ossessione.
Ma tornando a noi, la poltrona intorno a me mi sta inglobando con il suo cuscino azzurro chiaro, posso chiaramente sentire i braccioli alzarsi e iniziare ad abbracciarmi in maniera suadente…
Ad un tratto una copertina di lana appare come per magia sul mio corpo, i piedi si allungano da soli fino a trovare uno sgabello, sto per volare fra le braccia di Morfeo, quando…
Piero Angela inizia a parlare dell’importanza della scrittura, dicendo frasi come
“la scrittura è bellissima”
“ah ma come è bello scrivere”
“oh la la che passione che ho per le parole scritte”
Ok. Probabilmente stava esprimendo un concetto molto più complesso, ma nel mio dormiveglia è ciò che ho sentito.
Davanti agli occhi passavano tavole e tavole di segni completamente indecifrabili, geroglifici astrusi, ma anche semplicemente libri risalenti al medioevo in una lingua molto simile alla nostra, ma totalmente incomprensibili.
Ho pensato a quegli eroi che nel corso dei secoli hanno sacrificato la loro vita a decifrare complesse parole arzigogolate e apparentemente prive di senso.
Poi mi sono venuti in mente gli studenti che si sono tormentati su pagine così fitte e così astruse da essere praticamente manoscritti sumeri, o babilonesi, o egizi, o qualsiasi altra cosa.
E ho pensato che in giro si trovano così tanti articoli sullo studio, come devi apprendere, come studiare più velocemente, come diventare un mago nella lettura veloce etc etc…
Ma raramente ci si concentra su un aspetto che invece è altrettanto fondamentale:
come prendere appunti
Normalmente quando torni a casa da una lezione in università, magari anche una che ti è piaciuta, della quale ti sembra di aver capito qualcosina, lanci il quaderno degli appunti a chilometri di distanza.
Poi lanci te stesso sul letto, accendi una serie TV, e ti dimentichi completamente della lezione, del professore, del diritto canonico, della biologia o di qualsiasi altra cosa abbia sentito quel giorno.
Sbaglio?
Certo non è il caso di tutti, alcuni usciti dalla lezione si devono fiondare subito ad un’altra, e poi ad un’altra ancora, e la giornata di studio per loro finisce alle 6:30 in perfetta coincidenza con l’ultima massacrante lezione.
Non per tutti ovviamente, c’è una piccola fetta di persone che anche alle 18:30, anche dopo un’intera giornata dietro al banco universitario, è solo a metà dell’opera.
Infatti, usciti dall’aula devono fiondarsi a lavoro, spillare birre, servire ai tavoli, portare pizze, una qualsiasi attività di quelle con cui i ragazzi cercano di mantenersi autonomi dai loro genitori.
Qualsiasi sia il tuo caso, c’è una nota davvero dolente, quegli appunti rimarranno a marcire nel cassetto per settimane, se non mesi, e nel momento in cui li riprenderai in mano
Non capirai una sola parola di quello che hai scritto
Annotazioni, appunti, abbreviazioni che sul momento ti sembravano ovvie si trasformano in geroglifici complessi.
Non sto parlando solo del fatto che non riesci più a comprendere la tua stessa scrittura, perché per andare alla velocità super sonica della spiegazione hai scritto con una calligrafia assurda…
Ma anche del fatto che il concetto stesso ti sfugge, nel momento in cui lo hai sentito uscire dalla bocca del docente, aveva perfettamente senso, contestualizzato in quel momento lì poi era chiarissimo, ma a 5 settimane di distanza, il buio è sceso su di te.
La conseguenza è che alla terzo ripetersi di questo tipo di esperienza, tu
Decidi di non andare mai più a lezione
Alla fine perché mai dovresti chiuderti 2-4-8 ore in un’aula, per uscirne senza aver capito una sola parola detta, ma dotato soltanto di una decina di spade conficcate nel tuo cervello, e di un crampo alla mano che ti rende inabile alla vita.
In quelle due ore di lezione incomprensibili alla fine potresti:
- Dormire: esperienza che non fai dal 2008 in seconda media probabilmente, quando non sapevi nemmeno cosa fosse l’ansia pre esame;
- Andare a lavorare: sono anni che non ti concedi una vacanza decente e finisci con l’andare a Riccione con tua zia, almeno ti ricordi cosa sia il mare. Quest’anno non ti dispiacerebbe avere due soldi in più da parte per goderti una bella settimana da qualche parte.
- Rilassarti: un paio di puntate della tua serie TV preferita sono esattamente il tempo di una lezione, ma almeno le capisci e sei felice di averle viste.
- Studiare: moltissimi studenti passano le lezioni a studiare per gli esami, è una scelta sensata quando a lezione non avresti capito una sola parola detta.
La verità però è che se devi studiare da 0 a casa, da solo, il tempo richiesto è di molto superiore.
E allora, venendo a noi, qual è la strategia giusta?
Ecco come sfruttare al massimo la lezione
Quando ero piccolo la maestra diceva sempre a mia mamma: “si vede che gli basta stare attento in classe”.
Ed era vero, tanto bastava, crescendo ovviamente i concetti sono diventati più complessi, più impegnativi e stare attento prendendo appunti non bastava più.
Nonostante NON sia possibile preparare un esame solo e soltanto ascoltando la lezione, è comunque possibile risparmiare tonnellate di tempo adottando la strategia che sto per spiegarti.
1. Leggi la lezione precedente
È il primo passo per avere un’idea su quello c’è da fare. Per capire cosa stai facendo, come e perché.
Immagina che ad un certo punto qualcuno ti prenda e ti catapulti in mezzo a una curva dentro un circuito automobilistico.
Proprio nel mezzo, con motore acceso alla massima potenza e un’unica scelta davanti a te: curvare.
Non sembra facile vero, non avere idea di dove sei, cosa sta succedendo, come devi muoverti.
Pensa invece se ti mettessero 500 metri prima della curva, in modo che tu possa guardarla un pochino prima di doverla affrontare, in modo che il tuo cervello faccia in tempo a capire: “ok, sono in macchina, ok devo curvare.”
L’esito della tua curva sarà di certo differente.
Il principio è lo stesso. Prima di uscire di casa o sull’autobus, o direttamente prima di andare a lezione prendi gli appunti della volta precedente e leggili.
Questa semplice azione che ti impegna pochi minuti ti dà la possibilità di avere un contesto più chiaro di ciò che sta per succedere.
2. Non prendere appunti
Sembra assurdo, lo so, ti ho appena detto di guardare gli appunti della volta precedente, sono forse stupido?
No. Il punto è un altro.
Ovviamente devi seguire la lezione e catturare ciò che dice il professore, ma non di certo scrivendo ogni parola.
Capita spesso che il professore perda il filo, inizia a raccontare di come da giovane conquistò il cuore di sua moglie su quella montagna innevata, mentre l’alba del quinto giorno stava guardando a est, e cose del genere.
Capita altrettanto spesso che tu ti appunti quello che sta dicendo, iniziando una frase per poi abbandonarla a metà, lì nell’etere.
Oppure che tu ti scriva per filo e per segno qual è stata la tecnica che l’ha portato a rubarle il cuore.
Tutti questi fili logici interrotti nei tuoi appunti non fanno altro che crearti confusione e impedirti di comprendere poi ciò che hai scritto.
Fare lo stenografo o l’appuntatore seriale NON è di certo una soluzione.
Quello che devi fare è sostituire lo strumento ormai obsoleto degli appunti con
3. Le mappe mentali
Le mappe mentali sono lo strumento che ti consente di scrivere nero su bianco solo e soltanto i passaggi logici di un discorso, i concetti chiave che tracciano un percorso all’interno di un mare più ampio di informazioni pressoché inutili.
È come prendere la frutta e fare un centrifugato, per estrarre solo i principi nutritivi più importanti.
Senza avere a che fare con il picciolo, i semini, la buccia, solo e soltanto le vitamine più fondamentali.
Lo stesso avviene quando utilizzi una mappa mentale per studiare, niente orpelli, niente giri di parole, niente aneddoti sulla gioventù, solo il succo del discorso.
Per capire come dovrebbe essere fatta una mappa mentale e perché è così importante, puoi andare a rileggerti questi due articoli del passato:
https://www.genioin21giorni.it/studiare-con-riassunti-leggi-e-ripeti-non-funziona/
https://www.genioin21giorni.it/superare-esami-senza-aprire-libro/
C’è un problema però, la mappa mentale funziona al massimo della sua potenza se è studiata alla perfezione su di te.
Infatti la sua più grande forza è quella di creare collegamenti, e questi sono preformanti al massimo e davvero efficaci se e solo se sono i TUOI collegamenti basati sulle TUE memorie.
Insomma il punto è sempre il solito:
Non è uguale per tutti, ma DEVE essere fatta su misura
Tu infatti hai un particolare modo di collegare fra loro esperienze e situazioni, completamente diverso dal mio, da quello di tua nonna e da quello del tuo migliore amico.
Per questo è fondamentale che tu impari la tecnica delle Mappe Mentali, cucendola su di te, sul tuo cervello insomma, che è unico nel suo genere.
Solo seguendo i 3 passaggi che ti ho mostrato riuscirai a dimezzare il tempo di studio a casa. Quando uscirai dalla lezione infatti avrai ben chiari i concetti affrontati in aula, li avrai capito e non ti troverai più ad affrontare il difficile compito di decifrare fogli su fogli una volta a casa.
Immagina un mondo in cui prendi in mano gli appunti e li capisci, in cui nessuna frase è un segreto per te, e alla prima lettura hai già in mano le parti più preziose di un discorso.
Sembra un sogno, vero?
Aurora in queste righe spiega perfettamente il concetto: “le mappe mentali mi permettono di racchiudere tante pagine in pochi fogli”.
Però te lo dico chiaramente, la mappa mentale dà il suo massimo se e solo se è creata su misura sul tuo cervello, modellata sulle tue capacità.
Puoi già iniziare ad usarla ora, quei due articoli sono praticamente piccoli manuali che spiegano come strutturare una mappa mentale che fa il suo dovere.
Se invece vuoi, come Aurora, iniziare a risparmiare vagonate di tempo, ottenendo risultati incredibili, vai su www.genioin21giorni.it e compila il FORM con i tuoi dati.
Non appena sarà disponibile, il mio consulente allo studio ti contatterà per capire esattamente quali sono le tue esigenze e comprendere se Genio in 21 Giorni fa al caso tuo.
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