Il problema
A volte la digitalizzazione โ che pure ha cambiato in meglio la vita quotidiana di tutti noi – ha anche ingigantito vecchi problemi. ร il caso delle โFake Newsโ, considerate uno dei piรน grandi grattacapi del nostro tempo.
Il piรน delle volte sorridiamo pensando a chi ritiene lโallunaggio del 1969 una messa in scena con la regia di Stanley Kubrick; come anche quando pensiamo a chi afferma, nellโera di Google Maps, dellโIntelligenza Artificiale e di SpaceX, che la Terra รจ certamente piatta. Tuttavia cโรจ poco da ridere quando la confusione coinvolge notizie che possono influire direttamente sulla salute di un individuo, di unโazienda o addirittura della politica di uno Stato. E questo, come scopriremo, ha anche a che fare con il dilagare dellโanalfabetismo funzionale.
La diffusione del fenomeno in Italia
Per inquadrare la diffusione del fenomeno รจ utile guardare dei dati. Secondo il Rapporto Ital Communications-Censis “Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale”, rilasciato nel 2023, il 76,5% degli italiani ritiene che le fake news siano sempre piรน sofisticate e difficili da scoprire, il 20,2% crede di non avere le competenze per riconoscerle e il 61,1% di averle solo in parte.
Ancora piรน preoccupante รจ che il 29,7% nega l’esistenza delle bufale e pensa che non si debba parlare di fake news, ma di notizie vere che vengono deliberatamente censurate dai palinsesti che poi le fanno passare come false.
Ovvero, quasi 1 italiano su 3 non solo non sa come difendersi dal problema, ma non รจ neanche convinto che esso esista: un poโ di complottismo, quindi, dร sapore a questo piatto altrimenti indigesto.
Da dove nascono le fake news
Viene allora spontaneo chiedersi da dove nasca questo fenomeno, al fine di comprenderlo alla radice e mettere in atto delle soluzioni efficaci. Lโanalisi non รจ banale, poichรฉ coinvolge concause differenti.
Da quel che รจ emerso dalle ricerche effettuate dal team di ricerca Saper Capire, coordinato dal dott. Massimo Arattano – Primo Ricercatore del CNR del Piemonte – una causa importante potrebbe appunto essere lโanalfabetismo funzionale, condizione diffusissima nel nostro Paese, di cui abbiamo parlato altre volte, e spiegata da Wikipedia come segue:
Mentre una persona completamente analfabeta non รจ in grado di leggere o scrivere, una persona funzionalmente analfabeta ha una padronanza di una base dell’alfabetizzazione (puรฒ leggere e scrivere, esprimersi con un grado variabile di correttezza grammaticale e di stile, e svolgere semplici calcoli aritmetici) e riesce a comprendere il significato delle singole parole, ma non riesce comunque a raggiungere un livello adeguato di comprensione e di analisi e a ricollegare contenuti nel quadro di un discorso complesso.
Un analfabeta funzionale si distingue per le seguenti caratteristiche:
- incapacitร di comprendere adeguatamente testi o materiali informativi pensati per essere compresi dalla persona comune: articoli di giornale, contratti legalmente vincolanti, regolamenti, bollette, corrispondenza bancaria, orari di mezzi pubblici, cartine stradali, dizionari, enciclopedie, foglietti illustrativi di farmaci, istruzioni di apparecchiature;
- scarsa abilitร nell’eseguire anche semplici calcoli matematici, ad esempio riguardanti la contabilitร personale o il tasso di sconto su un bene in vendita;
- scarse competenze nell’utilizzo degli strumenti informatici (sistemi operativi, uso della rete, software di videoscrittura, fogli di calcolo, ecc.);
- conoscenza dei fenomeni scientifici, politici, storici, sociali ed economici molto superficiale e legata prevalentemente alle esperienze personali o a quelle delle persone vicine; tendenza a generalizzare a partire da singoli episodi non rappresentativi; largo uso di stereotipi e pregiudizi;
- scarso senso critico, tendenza a credere ciecamente alle informazioni ricevute, incapacitร di distinguere notizie false dalle vere e di distinguere fonti attendibili e inattendibili.
Proprio su questo ultimo punto, โlo scarso senso criticoโ, occorre fare una riflessione aggiuntiva. Lavorando da anni con gli insegnanti e i docenti di tutta Italia, possiamo testimoniare quanto loro si sforzino (anche per l’appunto pagandosi corsi privati e impiegando parte del proprio tempo libero per aumentare le loro chance di successo nella propria missione) per aiutare gli allievi a sviluppare proprie idee e un proprio pensiero critico, ingredienti fondamentali per permettergli di esprimersi in tutte le loro potenzialitร .
Non stupisce dunque, tornando al Rapporto di prima, che buona parte dei โnegazionisti delle bufaleโ abbia un basso livello di scolarizzazione (il 40,4% di loro ha al massimo la licenza media).
Orientando dunque il discorso alle soluzioni, possiamo affermare che una maggiore cultura e una riduzione dellโanalfabetismo funzionale possano tutelarci molto dalla disinformazione. Bisogna, detto in altre parole, allenarsi a โsaper capireโ.
Quando le fake news vanno in loop
Immaginate di avere davanti a voi un appezzamento di terra coltivato. Un metro quadrato, non di piรน. Con tante piantine diverse.
Se voi sapeste riconoscere chiaramente la pianta che state coltivando, non avreste difficoltร a scovare ed eliminare eventuali erbacce cresciute lรฌ per caso, giusto? Ma immaginate cosa accadrebbe se non foste cosรฌ abili a distinguere una pianta dallโaltra: potreste coltivare erbacce per settimane o anche โsradicareโ il lavoro buono di mesi! Questa รจ unโanalogia efficace per spiegare il fenomeno delle fake news.
Ora vi chiedo uno sforzo aggiuntivo, attingete al vostro pollice verde e seguitemi nel ragionamento. Un buon contadino, eliminata la vegetazione โdi troppoโ fa tornare la coltivazione a uno stato ottimale: solo terra e piante desiderate. Qualora spuntassero altre erbacce, per lui non sarร piรน complicato di prima riconoscerle e sradicarle.
Qualora invece il nostro contadino non fosse cosรฌ sicuro delle sue conoscenze botaniche, non solo ad una prima ondata di piante infestanti farebbe qualche danno, ma allโarrivo di nuove erbacce si ritroverebbe – intervenendo – a peggiorare ancora la situazione, creando ciclicamente danni sempre piรน gravi, fino a compromettere del tutto il suo lavoro.
Questo รจ โ appunto – quello che succede quando le fake news vanno in loop. I problemi – ai danni dei malcapitati – continuano a moltiplicarsi nel tempo anche se la notizia falsa o mal riportata alla radice รจ sempre la stessa.
Nel concreto, quello che succede รจ che una notizia non verificata viene messa in circolo da qualcuno che non รจ stato sufficientemente responsabile da indagarne le fonti e non viene adeguatamente vagliata dallo spirito critico del lettore; che a sua volta, il piรน delle volte in buona fede (come giร detto si tratta di analfabetismo funzionale, non di cattiveria) fa circolare ancora di piรน la notizia. Un cortocircuito. Un loop al grido di โIo nel dubbio lโho condivisa, vedete voi se รจ veraโ.
Quando le fake news fanno comodo
Va detto, a onor del vero, che il piรน delle volte questo meccanismo รจ alimentato inconsapevolmente. Tuttavia ci sono dei casi, piรน rari, in cui qualcuno potrebbe trarre dei vantaggi dalla diffusione di notizie false.
Senza scomodare dinamiche politiche, (potete facilmente immaginare cosa puรฒ succedere in quel campo!) pensate a quanto potrebbe essere conveniente per unโazienda che circolassero informazioni invalidanti ai danni dei propri competitor: lโantica arte di screditare gli altri per valorizzare la propria posizione รจ una dolce tentazione per chi non ha solidi principi morali.
Cosรฌ lโargomento fake news si collega anche al delicato ambito delle โBlack-PRโ, ovvero relazioni pubbliche volte a danneggiare la reputazione di unโorganizzazione o di un individuo. Lo spieghiamo meglio attraverso le parole di un esperto, Luca Poma, professore di Reputation Management presso lโUniversitร LUMSA di Roma e presso lโUniversitร della Repubblica di San Marino, che in una sua analisi (https://creatoridifuturo.it/comunicazione/comunicazione-crisi/difendersi-dagli-attacchi-alla-reputazione-sintesi-di-un-programma-di-intervento/) pubblicata qualche anno fa ma sempre attuale scriveva:
- una fonte occulta diffonde nellโopinione pubblica notizie denigratorie e bugie su una certa organizzazione;
- tali notizie possono essere totalmente inventate, ma molto piรน spesso risulteranno in esagerazioni di notizie vere, o in conclusioni artate e distorte che pur prendendo spunto da alcune โ poche โ notizie vere, le esagerano in modo fazioso, al fine di dipingere scenari nel loro complesso inesistenti;
- la campagna pone in situazione di forte stress lโorganizzazione, che non solo non comprende dove/quale sia la fonte dellโattacco, ma non ne comprende le ragioni. Una campagna di questo genere finisce per minare la business continuity, e per ridurre la capacitร dellโorganizzazione di fare fatturato e creare valore;
- prendendo spesso spunto da fatti in minima parte veri, la campagna fa โritrarreโ lโorganizzazione, vittima โ in buona fede โ dei propri stessi sensi di colpa (โSappiamo di aver sbagliato qualcosa, ma possibile che gli errori siamo stati cosรฌ gravi?โ). Lโorganizzazione stessa riduce quindi โ da sola, incredibilmente โ la propria licenza di operare, il proprio raggio dโazione, la propria incisivitร sul mercato.
Se ci pensate, รจ un meccanismo molto vantaggioso per qualunque โhaterโ!
Ecco quindi spiegato perchรฉ – con la piccola spinta di chi vuole marciarci sรน โ fisiologici errori nella gestione dei clienti (che ogni azienda o professionista al mondo commette, non esistendo la perfezione) diventano โtruffeโ; lโinsoddisfazione di un ex collaboratore, magari passato alla concorrenza, diventa โsfruttamento delle persone; o un ex dipendente allontanato per valide ragioni diventa una โvittima di un sistema corrottoโ, e via discorrendo.
Un caso che ci riguarda
Senza andare troppo lontano, possiamo riportare un caso che ci riguarda direttamente. Diversi anni fa, in un momento storico florido per il mondo della formazione in Italia, la nostra realtร ha iniziato a distinguersi per lโinnovazione (e i numeri) che generava.
Mentre i corsi di tecniche di memoria spopolavano, il corso Genio in 21 Giorni aveva lโambizione di rappresentare qualcosa in piรน. ร cosรฌ iniziato un profondo percorso di miglioramento del nostro approccio, che รจ passato da collaborazioni eccellenti, ricerche scientifiche che validano in metodo (unica societร di formazione in questo settore in Italia che ha pubblicato delle ricerche), e anche da un importante processo di change management aziendale, che ha elevato la qualitร dei nostri collaboratori e istruttori, che ad oggi sono formati da un team di ricercatori del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche (https://www.genioin21giorni.it/accordo-fra-cnr-consiglio-nazionale-ricerche-e-genio-in-21-giorni/), lโente con maggiore credibilitร scientifica in Italia. Gli esiti di questi sforzi, per noi e per i nostri clienti, sono stati decisamente positivi.
Certo, in passato abbiamo anche commesso degli errori: una piccola percentuale di nostri corsisti non รจ stata del tutto soddisfatta dal servizio (come succede per qualunque azienda, piรน raro รจ che unโazienda lo ammetta con schiettezzaโฆ) e questo ci รจ stato di forte stimolo per correggerci e migliorarci, perchรฉ come non esistono persone โperfetteโ cosรฌ non esistono aziende โperfetteโ. Chi รจ senza peccatoโฆ
Comunque, il successo e lโ espansione della nostra realtร hanno attirato lโattenzione dei media (https://www.genioin21giorni.it/rassegna-stampa/), ma anche dei nostri haters e di chiunque ci volesse attaccare o criticare. ร stata cosรฌ riportata allโattenzione dellโopinione pubblica piรน volte unโaccusa, piuttosto curiosa, che ci era stata mossa piรน di un decennio fa: qualcuno ci ha accusati, niente meno, di essere una โsettaโ! Avete presente? Guru, adepti plagiati, lavaggi del cervello, allontanamento dalle famiglie, culti abusanti, tutti vestiti allo stesso modo, quelle cose liโฆ
Lugubre, suppongo. Ridicolo, nel nostro caso. Ma se pensate di archiviare tutto ciรฒ con una risata, aspettate: perchรฉ qualcuno ci ha davvero creduto, e ha anche ritrasmesso la โnotiziaโ (ricondivisione acritica di una fake news, ne parlavamo sopra).
Ebbene, se ci pensate in tantissime aziende le persone che lavorano insieme si vestono in modo simile (basta un abito elegante o una polo con un logo come โdivisaโ da lavoro), parlano probabilmente lo stesso linguaggio tecnico, o semplicemente aziendale, stanno tante ore alla settimana lontano dalle famiglie (le ore di lavoro)โฆ eppure nel nostro caso questa narrazione distorta ha fatto presa. Perchรฉ? Probabilmente, il motivo principale รจ stato proprio di non aver stroncato sul nascere queste fesserie, e di esserci detti tra noi, internamente: โLasciamo perdere, chi mai potrร credere a queste cretinate?โ.
Tuttavia, basta una piccola spinta per trasformare il โverosimileโ in โveroโ, una notizia inventata in reale, o quelle – poche – notizie con un fondamento di veritร esagerate in modo fazioso, decontestualizzate, manipolate, per rendere poi tutto assolutamenteโฆโcredibileโ.
Quindi anche noi, realtร aziendale in buono stato di salute e apprezzata dalla grande maggioranza dei clienti, siamo stati dipinti come โ udite udite – una โpericolosa psicosettaโ. La nostra azienda non รจ mai stata denunciata da nessuno, non รจ mai stata indagata dalle autoritร , tutte le segnalazioni โ rare, per fortuna โ di parziale insoddisfazione dei clienti sono state sempre gestite e risolte con successo e con la supervisione di un Comitato Etico indipendente (trovate dei report periodici sul nostro sito web: https://www.genioin21giorni.it/audit-etico/) e negli anni abbiamo stretto collaborazioni illustri e partnership di rilievo, come ad esempio quella con lโUnione Sindacale Italiana Finanzieri (https://www.genioin21giorni.it/partnership/)
Ma poco importa, appunto, quando il lettore non sa distinguere le โpiante coltivateโ dalle โerbacceโ. Ed esattamente come nellโanalogia del contadino, questa narrazione fantasiosa e allo stesso tempo agghiacciante, ideata da una manciata di persone in evidente malafede, รจ stata ripresa piรน volte negli anni. Da chiunque volesse speculare, dagli stessi haters e perfino โ sorprendentemente – da un paio di mass-media.
E la fake new, come spesso accade nellโera della digitalizzazione, รจ andata in loop.
Il Ritorno al Futuro
Recentemente, questo loop malefico si รจ presentato di nuovo: in Spagna (la nostra azienda รจ presente in 6 nazioni, con oltre 50 sedi) รจ andato in onda un servizio al telegiornale, su una rete nazionale, che dipinge i nostri colleghi spagnoli come una โsettaโ (ancora!), sulla base di denunce di โpersone che hanno preferito rimanere anonime! (!).
Lโaccusa, giร curiosa quando ci venne presentata la prima volta, si รจ quindi riproposta. Da notare che anni fa, stupiti da questa assurda narrazione, ci eravamo sottoposti allo โscreeningโ di uno dei piรน noti esperti di movimenti settari in Europa, che aveva poi redatto un Report (https://www.genioin21giorni.it/wp-content/uploads/2018/11/Conclusione-EMAAPS-Pepe-Rodriguez-IT.pdf) che non solo escludeva (ovviamente) derive settarie della nostra organizzazione ma ci sollecitava anche a denunciare chiunque lo affermasse. Ma non รจ servito a nulla, perchรฉ il pettegolezzo ha sempre la meglio su dati, informazioni certificate e veritร comprovate. ร piรน allettante e goloso, il pettegolezzo. โVeroโ per chi non sa riconoscere le fake news; e redditizio per chi, per i piรน vari motivi, vuole marciarci su, magari avendo un preciso interesse a riguardo: per invidia, per vendetta, per interesse economico essendo un concorrente, o anche solo per guadagnarsi visibilitร online.
Eccoci ora al momento piรน interessante di questo articolo: ci accingiamo โ non vi sorprendete, dโaltra parte se siamo una settaโฆ – a predire il futuro. Cosa succederร nei prossimi giorni?
Compresi i principi descritti sopra, infatti, non servono doti particolari o una DeLorean volante da (la macchina del tempo di โRitorno al Futuroโ, avete presente?) per comprendere ciรฒ che accadrร : qualche nostro hater prenderร il servizio della TV spagnola, lo tradurrร , e lo farร circolare anche in Italia, lo utilizzerร magari sul proprio Blog, lo ricondividerร dicendo โquesto รจ ciรฒ che si dice in Spagnaโ. Sarร per lui, o per lei, lโennesima prova di quanto ha sempre affermato: anche se quello stesso servizio ha preso invece spunto dalla narrazione farlocca fatta in precedenza, che quindi giร esisteva (il concetto di loop della fake news che vi abbiamo illustrato).ย
Ovviamente i link a questo o questi articoli, insieme al link relativo al servizio stesso, saranno messi – da sedicenti esperti o da impavidi โgiustizieri della notteโ, amanti della veritร solo apparentemente senza alcun tornaconto – sotto a ogni commento Social in cui qualcuno avrร unโopinione critica nei nostri confronti, rafforzandola, e continuando ad alimentare il loop.
Potrebbero anche presentarsi scenari piรน surreali e imbarazzanti sui Social media (fidatevi, รจ giร successo!): โinnocentiโ domande sul nostro servizio (tipo: โcosa ne pensate del corso Genio in 21 Giorniโฆ?โ) postate in gruppi di studenti da profili anonimi a cui rispondono profili fake con opinioni molto negative sostenute da fonti inequivocabili: fiammanti link nuovi di zecca, che rimandano ad un servizio della televisione spagnola. Stiamo contando i minuti, certi che questo, puntualmente, accadrร .
Dinamiche noiose e scontate, giร viste: in grado di ingannare perรฒ coloro che non hanno gli strumenti per riconoscere le fake news.
Cosa interrompe il Loop
Arrivati a questo punto, dopo tanto dissertare tra teoria ed esempi pratici, vi chiederete comprensibilmente se cโรจ un modo per interrompere il circolo vizioso, riconoscere una fake news e non alimentarla piรน.
I consigli pratici sono tutto sommato semplici, come ci ricorda anche un documento redatto dal Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo:
- controllare il contenuto;
- verificare la credibilitร dellโorgano di stampa;
- controllare lโaffidabilitร dellโautore;
- la news riporta delle fonti attendibili?;
- controllare le immagini (potrebbero essere manipolate);
- riflettere prima di condividere;
- mettere in dubbio i propri preconcetti;
- inizia anche tu a sfatare i falsi miti (cerca di capire i trucchetti di chi fa disinformazione);
Aggiungiamo noi: parla con le persone โaccusateโ, accedi se puoi ai luoghi che frequentano, contatta e scrivi a coloro che li conoscono; insomma, fatti unโidea davvero con la tua testa, invece di dare per buoni in automatico i pettegolezzi e gli attacchi malevoli tipici del web e dei Social.
Attuare queste buone norme non sempre รจ cosรฌ semplice, la questione ha una sua complessitร , ma esistono strumenti che la ricerca scientifica ha dimostrato essere utili per sviluppare la cosiddetta โmetacognizioneโ.
Perchรฉ la pianta della buona informazione puรฒ crescere solo se innaffiata con istruzione e intelligenza, e la gramigna delle fake news ripetute a pappagallo puรฒ essere estirpata piรน facilmente se facciamo nostra una veritร : la lotta allโanalfabetismo funzionale parte dalla consapevolezza che dobbiamo costantemente allenarci a saper capire, sviluppando il nostro spirito critico e impegnandoci per rafforzare le nostre competenze, consapevoli che cosรฌ facendo le nostre strutture cognitive potranno reggere meglio lโimpatto con qualunque โbufalaโ.