Studiare quando si è stanchi è naturalmente difficile. La cosa importante da capire però è se questa stanchezza deriva dal fatto che stai dormendo troppo poco perché fai le ore piccole oppure se più che stanchezza il tuo è… STRESS DA STUDIO!
Come studiare quando si è stanchi perché si fanno le ore piccole
Partiamo dal punto più semplice. Se fai le ore piccole le ragioni possono essere diverse:
CASO 1.
Ti piace fare le ore piccole e fare festa con i tuoi amici. In questo caso, come dice il vecchio detto… “Chi è casa del suo mal pianga se stesso”. Brutto a dirsi ma se questa è la tua situazione il tuo è un falso conflitto: evidentemente non sei motivato abbastanza da ciò che significa per il tuo futuro il fatto di riuscire a laurearti, bene e in fretta. Se senti di rientrare in questa situazione però, forse dovresti rivedere la tua convinzione al riguardo: non stai studiando per fare contenti i tuoi genitori o perché “si deve”. Stai studiando per il tuo futuro. Rivedi quindi le tue convinzioni e i tuoi pensieri: ne va del tuo futuro e anche della tua salute.
Nel nostro Corso Genio in 21 Giorni parliamo molto anche di tutto questo: sono cose di cui non ci parla nessuno a scuola, per questo molti studenti sono confusi e inefficaci…
CASO 2.
Finisci sempre a fare le ore piccole perché hai troppo da studiare. Qui la faccenda diventa più semplice: con un metodo di studio personalizzato potrai molto semplicemente ridurre il tempo che impieghi a studiare e potrai – finalmente – dormire tutto il tempo che ti serve per riposare davvero!
CASO 3.
Sei stanco e dormi male perché il solo pensiero dello studio ti mente stress e ansia. Questo è il caso che richiede più attenzione.
Come studiare quando si è stanchi dalla troppa pressione
Un po’ di tempo fa ho scoperto dell’esistenza dei “cry closet”.
Di che cosa si tratta?
L‘Università dello Utah ha inserito all’interno della propria biblioteca uno stanzino dove gli studenti troppo stressati possono andare a piangere e sfogarsi.
Le regole di questo stanzino sono semplici:
- Bussa prima di entrare;
- Massimo una persona alla volta;
- Limita il tuo tempo nello stanzino a 10 minuti;
- Spegni luce e timer prima di uscire;
- Usa l’hashtag “#cryclosetuofu” se vuoi postare qualcosa sui social media.
Pure l’hashtag.
Incredibile.
In pratica, se sei troppo sommerso dallo studio, sei al limite dello stress e non ce la fai più, puoi entrare in un buco di 2x1m e piangere abbracciando dei peluches. Sì, hanno inserito pure i peluches nel cry closet.
Ora, indipendentemente dal fatto che una valvola di sfogo tanto estrema come questa sia positiva o meno… quello su cui vorrei focalizzarmi è il motivo per cui alcuni studenti hanno bisogno di uno stanzino in cui rinchiudersi per piangere.
Se alcune università arrivano a tanto è perché migliaia e migliaia di studenti in tutto il mondo stanno combattendo una battaglia e iniziano a non farcela più. Una battaglia contro un nemico apparentemente invincibile: parlo dello stress.
Forse tu stesso sai bene di cosa parlo quando dico che nel ventunesimo secolo lo “stress da troppo studio” è la piaga peggiore per uno studente universitario. Del resto, anche svariati giornali da tutto il mondo lo hanno evidenziato:
La generazione Z (quella di chi è nato fra il 1995 e 2010) racchiude gli studenti più stanchi mai visti.
Come mai?
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento enorme del carico di lavoro a cui sono sottoposti gli studenti. Il sistema di valutazione è diventato sempre più rigido.
Più cose devi preparare per il prossimo esame più – per non deludere insegnanti, genitori e, ovviamente, te stesso – passi infinite ore con la testa china sui libri.
Il problema è che tutto questo studio, unito alla preoccupazione del “dover passare l’esame”, non ti fa bene. E quando passi gran parte del tuo tempo insieme a questa pressione e stanchezza, ci sono delle gravi conseguenze.
Troppa stanchezza danneggia le tue capacità di apprendimento e rischia di farti bocciare all’esame
Negli ultimi anni sono state eseguite centinaia di ricerche in tutto il mondo per vedere in che modo questo tipo di stanchezza da studio si ripercuote sulla nostra vita.
Una delle più esaustive è stata quella di J. Douglas Bremner, professore a capo del Dipartimento di Psichiatria presso l’Università di New Haven nel Connecticut.
Assieme ad un’equipe di 3 psichiatri fece delle scoperte di vitale importanza per ogni studente che vive nella pressione (e paura) “del prossimo esame”.
Infatti, è stato evidenziato che se sei sotto pressione oltre il limite, rischi di ridurre le tue capacità di studio fino al 62%.
Giusto per darti un’idea, questo significa che per ogni ora che passi sui libri quando sei in forma, ne devi passare circa 2 e 20 se sei stanco e sovraccarico di pressione. Ciò che riesci a studiare in un giorno se NON provi stress, lo completi in quasi 2 giorni e mezzo se invece sei costretto a subire questa fastidiosa condizione.
La parte peggiore?
Abbiamo visto che se sei stanco e devi studiare, al pensiero del prossimo esame, studi peggio.
Se studi peggio, ti rendi conto di procedere più lentamente – e quindi arriverai all’esame con difficoltà sempre maggiori, senza provare mai quella sensazione di essere o sentirti “davvero preparato”.
Per questo nella tua testa iniziano a figurarsi le peggio cose: la scena post-bocciatura in cui il professore ti invita ad uscire dall’aula… l’idea di dover preparare da capo l’esame… la scena di quando sarai costretto a dire ai tuoi che ti hanno bocciato di nuovo… e così via. Probabilmente sei d’accordo con me nel dire che non è bello vivere gli anni dell’università come un topo da biblioteca, quando magari i tuoi amici sono fuori a divertirti… e magari non ottenere neanche i risultati sperati.
E cosa fai quando sei stanco, sotto pressione e spaventato dall’idea di non passare l’esame?
Studi ancora di più. E ancora. E ancora. Finché non provi ancora più stanchezza per il troppo studio. E le tue capacità mentali si riducono ulteriormente. E studi peggio.
Ogni volta che al pensiero del prossimo esame provi un brividino freddo sulla schiena, rischi di generare una quantità di stress sufficiente per essere buttato in una ruota per criceti che ha come unica meta quella della bocciatura.
Ecco perché se vuoi evitare di doverti chiudere in uno stanzino per sfogarti abbracciando un Pikachu di pezza, devi capire in che modo riafferrare le redini della tua vita universitaria e risolvere alla base questa situazione che riduce le tue capacità mentali.
Anche perché, se vogliamo dirla tutta, sappiamo entrambi che non serve un “cry closet” per disperarsi. Per molti studenti è più che sufficiente una camera in cui possono sdraiarsi sul letto e guardare il soffitto, il tutto mentre guardano quei libri indecifrabili ed invitanti come un coltello puntato al collo e continuano a ripetersi che “non riusciranno mai a passare l’esame”.
Per riuscire a studiare quando si è stanchi serve affrontare la causa alla radice
Fortunatamente, un modo per ridurre questa stanchezza da troppa pressione, esiste.
E non sto parlando di bere tisane rilassanti o praticare yoga.
No. Nulla di tutto ciò.
Se vuoi essere sicuro di studiare in completo relax e far si che il tuo cervello riesca a intrappolare al suo interno tutte le informazioni che potranno servirti all’esame, devi risolvere il problema alla radice.
A cosa mi riferisco?
Come abbiano visto poco fa, le ricerche del Professor Bremner hanno dimostrato che più tempo passi sui libri, più ti sfianchi, ti stanchi e ti stressi.
Se non ti svaghi e non ti diverti NON puoi studiare bene.
Il punto d’arrivo di questo discorso è ciò che ogni studente ha sempre voluto sentirsi dire nella sua vita: se vuoi studiare meglio devi studiare meno.
È un dato di fatto.
Ma come puoi studiare meno, se sei con l’acqua alla gola? Come puoi rilassarti passando del tempo su Netflix, se già studiando molte ore non sai se farai in tempo a finire tutto per il prossimo esame?
Voglio dire, detta così sembra quasi come se ti chiedessi di scalare una montagna… lanciandoti giù.
In realtà, la soluzione è tanto semplice quanto efficace ai fini del successo nello studio: devi capire in che modo far lavorare meglio il tuo cervello.
In che senso?
Devi sapere che ognuno ha un modo diverso col quale dovrebbe studiare.
Per esempio, alcuni studenti ricordano meglio le immagini.
Altri, i suoni.
Ma non parlo solo di questo.
Ci sono molte caratteristiche “uniche” possedute dal tuo cervello.
Caratteristiche che se imparassi a sfruttare al meglio riusciresti a sfrecciare dritto alla laurea studiando meno e senza provare stress.
Le conoscono bene gli studenti di Genio, che durante il corso hanno imparato a plasmare un metodo di studia basato sul funzionamento del LORO cervello.
Studenti come Andrea, che grazie al corso Genio in 21 Giorni ha dato il triplo degli esami che si era programmato per la sessione:
Quando penso all’esistenza di cose come il “cry closet” mi si gela il sangue.
Penso che valvole di sfogo come questa NON dovrebbero esistere.
Non dovrebbero perché NON sono la soluzione.
Non dovrebbero perché agli studenti dovrebbero essere date tutte le armi per EVITARE situazioni in cui la mente può concepire una roba come “entrare nel cry closet” e, se queste armi fossero state date da sempre a tutti gli studenti, forse questi sgabuzzini della disperazione non esisterebbero neanche.
La soluzione non è chiuderti in uno stanzino a piangere. NON è il numero di lacrime versate che determina il voto che prenderai all’esame.
La soluzione è quella di trovare un modo per conquistare quel tanto ambito pezzo di carta, in poco tempo e riuscendo pure a goderti questi anni. Proprio come stanno facendo più di 50 mila studenti in tutto il mondo. Ovviamente mi riferisco agli universitari che hanno scoperto il metodo Genio.
Se vuoi unirti a loro e iniziare a portarti a casa una sfilza interminabile di 30 – e farlo SENZA doverti vivere questo periodo della tua vita in preda allo stress e alle sue terribili conseguenze sulle tue abilità mentali – allora clicca qui!