CNR e Genio in 21 Giorni: impegno comune per apprendimento
Consiglio Nazionale Ricerche e Genio in 21 Giorni: un accordo importante per dare sempre il meglio ai nostri allievi.
La nostra azienda mantiene costantemente viva l’intenzione di offrire al proprio pubblico una formazione di alta qualità e all’avanguardia; per questo compie ogni sforzo per garantire il costante aggiornamento dei suoi formatori e del suo personale, ed è molto attenta a tutto ciò che di nuovo ed efficace possa apparire nel panorama della formazione, sia in Italia che all’estero, nei Paesi ove è presente (Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Inghilterra).
Il contratto di formazione stipulato con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a partire dal 2018 si colloca precisamente in questo contesto, e testimonia in maniera esemplare il nostro impegno nella direzione della formazione continua e del costante perfezionamento del nostro corpo docente.
Risale infatti al 2018 il convegno Ex Loqui, tenutosi presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino; durante il convegno, che ha visto la presenza di diverse autorità istituzionali e di molti addetti ai lavori e specialisti, sono stati presentati gli esiti di una pluriennale ricerca, condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da un team di ricerca multidisciplinare (Sapercapire) che vi ha collaborato.
“La ricerca volta al miglioramento delle capacità di espressione, di apprendimento e di formazione sia di studenti che di pubblico adulto – ha dichiarato il Dott. Ing. Massimo Arattano, ricercatore del CNR e formatore professionista – è stata caratterizzata da finalità prettamente applicative: aveva infatti preso il via diversi anni prima, stimolata dalla constatazione del folto numero di laureandi, tra coloro che frequentavano i laboratori del CNR per svolgere la loro tesi di laurea, privi di capacità espressive e di comunicazione adeguate al livello culturale raggiunto e all’impegno richiesto dalla discussione di una tesi. Questa ricerca ha evidenziato come la carenza di capacità espressive e comunicative fosse strettamente legata alle difficoltà di apprendimento e di studio, che molti degli studenti presi in esame manifestavano, nonostante l’elevato livello di scolarità raggiunto”.
La soluzione a un tale critico stato di cose, proposta dai ricercatori del CNR, è consistita nella messa a punto di una serie d’innovativi percorsi formativi, rivelatisi capaci di migliorare significativamente le capacità di studio, apprendimento, comprensione del testo ed espressione di studenti e adulti. La collaborazione avviata dal CNR con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino ha infatti consentito di testare i corsi messi a punto dal CNR anche con i professionisti, i manager e i dirigenti d’azienda iscritti all’albo ingegneri, inserendo tali corsi nell’offerta formativa per il conseguimento dei crediti formativi previsti per legge. L’ottima accoglienza e l’apprezzamento ricevuti, uniti ai benefici ottenuti dai partecipanti ai corsi, hanno avvalorato le intuizioni circa la loro utilità, tra l’altro non solo per chi è ancora studente, ma anche per coloro che hanno da tempo completato la propria formazione scolastica.
Venuti a conoscenza delle ricerche del CNR in occasione del convegno abbiamo voluto in primo luogo verificarne di persona contenuti ed efficacia. Apprezzatane l’effettiva utilità, sia per noi stessi che per i nostri corsisti, abbiamo perciò stipulato un contratto di formazione con il CNR e con Sapercapire, per garantire la formazione e l’aggiornamento dell’intero nostro corpo docente, completando il percorso di formazione di base, già molto articolato, dell’intero nostro personale tra il 2018 e il 2019.
Nel 2020, dando continuità a questo percorso, abbiamo stipulato un nuovo contratto con il CNR per garantire la formazione del nostro personale docente anche sul cospicuo materiale inedito frutto della ricerca, al momento non ancora tradotto in forma di corsi: durante gli anni della ricerca, infatti, non tutti i materiali didattici messi a punto dal CNR sono stati resi disponibili al pubblico, trasformandoli in contenuti strutturati e pronti per essere insegnati.
I ricercatori del CNR si sono quindi impegnati a compiere appositamente per noi e in tempi relativamente brevi tale opera di adattamento, e a tenere per primo al corpo docente della nostra azienda la relativa formazione; i nostri formatori, presenti in tutte le regioni d’Italia, contribuiranno peraltro, con i loro puntuali feedback, alla messa a punto definitiva dei nuovi corsi.
Ma non ci siamo voluti fermare qui.
Abbiamo infatti deciso di contribuire, per quanto possibile, alla diffusione ed alla divulgazione dei contenuti delle ricerche del CNR, chiedendo ed ottenendo di poter inserire ed integrare parte dei relativi materiali didattici nella nostra offerta formativa, rendendola così ancora più ampia ed efficace.
A tal fine abbiamo ottenuto una specifica licenza all’utilizzo – all’interno del nostro percorso formativo – di parte dei contenuti originali del corso messo a punto dal CNR; per essere certi di fornire il migliore servizio possibile, abbiamo anche richiesto che il nostro personale docente venisse formato nell’insegnamento dei contenuti della ricerca dallo stesso personale del CNR e del team Sapercapire.
In ultimo, abbiamo previsto un costante e continuo controllo qualità dei nostri formatori, programmando dei periodici incontri di verifica con personale del CNR e di Sapercapire, in modo da garantire che tali contenuti vengano sempre trasferiti correttamente e con qualità adeguata.
Una conoscenza di tipo professionale
Dopo un primo contratto di formazione in cui il CNR ha trasferito all’intero team Genio in 21 Giorni il frutto di anni di ricerche del team Saper Capire, è stato siglato un secondo contratto di ricerca per testare strumenti innovativi capaci di migliorare le capacità di apprendimento.
Il nostro personale è stato così formato nell’uso dei fondamentali dell’apprendimento, quei gesti cognitivi di base coinvolti nell’attività di studio che occorre imparare a compiere con destrezza per poter apprendere con efficacia. I fondamentali dell’apprendimento, individuati dalle ricerche del CNR, ci hanno fornito l’impalcatura – ossia lo scaffolding, per usare un termine più propriamente pedagogico/didattico – per poter raggiungere con agio e sicurezza qualunque porzione dell’edificio del sapere, incluse le vette più ardite, le materie e gli argomenti più complicati.
Proprio come un’impalcatura consente di lavorare alla costruzione di un palazzo o al suo restauro, allo stesso modo l’impalcatura fornitaci dal CNR ci consente ogni giorno di lavorare alla costruzione e all’irrobustimento delle nostre conoscenze e ci rende soprattutto capaci di trasferire a tutti i nostri studenti le competenze e le nozioni necessarie affinché anche loro imparino a innalzare la propria personale impalcatura conoscitiva.
Con il CNR è stato stipulato un successivo contratto di ricerca, con l’obiettivo di testare strumenti innovativi capaci di migliorare ulteriormente le capacità di apprendimento.
L’obiettivo di tale ricerca è di trasformare l’apprendimento stesso in una vera e propria attività di tipo professionale e di consentire così ad uno studente di apprenderne regole e metodi da poter applicare con sistematicità per ricavarne risultati certi e una costante crescita personale.
Il primo passo da compiere in tal senso è far conquistare allo studente un bagaglio lessicale ben fornito e soprattutto padroneggiato con competenza professionale. Un bagaglio lessicale di qualità, ben curato e soprattutto preciso, costituisce infatti la chiave di ingresso per aprire la porta di qualunque conoscenza.
Le ricerche del CNR hanno dimostrato infatti – avvalorando peraltro osservazioni già compiute in passato da eminenti pedagogisti, da Gustavo Colonnetti, a Tullio de Mauro per arrivare, oggigiorno, a Umberto Galimberti – come lo studente medio disponga di un vocabolario ridotto e precario, che limita le sue capacità di apprendimento e di pensiero. Curare il bagaglio lessicale costituisce dunque il primo passo per porre rimedio a questo fenomeno, che costituisce una delle cause principali del diffuso analfabetismo funzionale evidenziato annualmente dalle indagini OCSE.
L’intento finale è formare “teste ben fatte” anziché “teste ben piene”, ispirandosi agli ideali ed alla filosofia propugnati da Edgar Morin e Montaigne. Un obiettivo, questo, che può essere perseguito insegnando in primo luogo allo studente l’importanza di nominare con precisione le cose, perché solo così è poi possibile poter pensare alle cose stesse, poterle capire e poterne parlare con adeguata padronanza, come ci ricordano insistentemente eminenti filosofi, sociologi e uomini di cultura, da Galimberti a Bauman e Carofiglio.